Event Details
Tue, April 19, 2016
18:00 – 19:30
Villa La Pietra
Via Bolognese, 120
50139 Florence, ITALY
Il discorso mira a sottolineare la larvata presenza del mito classico di Orfeo ed Euridice nel racconto del viaggio ultraterreno di Dante. Attraverso un’allusività spesso implicita, il poeta viene a configurare il proprio alter ego protagonista del poema come una sorta di Orfeo rivisto e corretto alla luce della dottrina cristiana e sorretto, a differenza del prototipo pagano, dalla Grazia divina. Perciò l’Orfeo cristiano che Dante impersona può raggiungere la sua Beatitudine e recuperare la salvezza, ritrovando la donna amata, ancora a differenza dell’Orfeo pagano, che ritrovatala nell’Ade la perde definitivamente per non saper mantenere fede al patto con la divinità, cioè per non sapersi trattenere dal voltarsi a guardarla. Dante invece non si girerà mai indietro nel suo percorso catartico, superando così progressivamente il male, come già i più avveduti fra i primi commentatori sottolineano. Questa filigrana mitica induce del resto a considerare il rapporto fra il viaggio nell’aldilà e il suo antefatto romanzesco nella Vita nova come strettissimo e indispensabile al lettore per completare il quadro del racconto di amore, morte e salvezza dell’anima, che vuole rivisitare e cristianizzare la catabasi di Orfeo.
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Stefano Carrai
PROFESSORE DI LETTERATURA ITALIANA PRESSO L'UNIVERSITA' DI SIENA
Ha insegnato a vario titolo anche nelle Università di Leida, Ginevra, Trento e Nancy. Si è occupato di testi e autori medievali e rinascimentali, con frequenti interventi sui moderni.
Su Dante ha pubblicato i volumi Dante elegiaco (Firenze, Olschki, 2006) e Dante e l’antico (Firenze, SISMEL-Ed. Del Galluzzo, 2012). Ha curato inoltre una edizione commentata della Vita nova (Milano, Rizzoli, 2009). Il suo lavoro più recente è l’edizione commentata delle Poesie di Brunetto Latini (Torino, Einaudi, 2016). È membro del collegio di direzione delle riviste “Giornale storico della letteratura italiana” e “L’Alighieri“.