Apr 17, 2020 / 12:58PM
di Nick Dakin-Elliot, Horticultural Associate, NYU Florence
Nelle giornate assolate di febbraio si possono già intravedere a Villa La Pietra i primi precoci fiori dei giaggioli bianchi fiorentini. Sono solo alcuni, quà e là, ma i loro fiori candidi esprimono la speranza di una nuova vita che porta l’arrivo di ogni primavera.
Dai primi giorni di aprile si possono scorgere migliaia di questi fiori nel viale di cipressi che corre fra Villa Ulivi giù fino al nuovo spazio per gli spettacoli, detto The Continuum Theater. Il giaggiolo è nativo di questa parte del mondo, ed è facile capire perché i primi fiorentini lo scelsero come simbolo della loro città. Nella sua forma originale lo stemma era composto da un giglio bianco (un giaggiolo) su campo rosso, ma dopo il 1251 quando i Ghibellini erano in esilio a Firenze, i colori furono invertiti a causa delle lotte tra i Guelfi (bianco) e Ghibellini (rosso): fù decisione dei Guelfi vincitori di usare il giglio rosso su un campo d’argento / bianco a darci lo stemma che vediamo oggi in tutta la città.
Il giglio rosso è la versione rivista nello stemma della città di Firenze. Qui il giglio decora la coroncina del Gran Duca Cosimo II dell’arazzo “Portiera Medici-Austria”, 1620-21, lana e seta, cm. 265 × 210, Villa La Pietra, Rotonda
Anche se i giardinieri hanno difficoltà a comprendere come possiamo confonderci vedendo il giaggiolo Fiorentino, che cresce nelle spallette erbose e assolate, al primo impatto lo associamo, per aspetto simile del fiore che sboccia più tardi, al giglio o giglio della Madonna, Lilium candidum. Questo fiore viene dalla Terra Santa cristiana e si pensa sia la prima pianta ad essere coltivata per il mero valore ornamentale nella civiltà occidentale. Nell’iconografia dell’arte il Lilium candidum è simbolo di purezza, verità e, certamente, di rinascita.
Il giglio della Madonna (Lilium candidum) simboleggia la purezza nel tondo in terracotta invetriata raffigurante “Madonna adorante con bambino, con San Gioivannino Battista e tre angeli”, di Benedetto Buglioni, 1490-95, cm. 106 di diametero, Villa La Pietra, Salone
A differenza del giglio, i fiorentini hanno da tempo trovato anche un uso pratico del loro bellissimo giaggiolo bianco. Nel Medioevo e nel Rinascimento lo utilizzavano per preparare il raro Verdelis o colore iris verde usato dai calligrafi e dagli artisti del tempo. I suoi rizomi, più conosciuti come radici di giaggiolo, venivano utilizzati per fare le perline dei rosari e i dentaruoli per bambini. Fino a poco tempo fa, era utilizzato come decongestionante per il trattamento di infezioni polmonari, bronchiti e mal di gola, e come rimedio per vari altri malesseri. Ora viene raramente utilizzato in medicina, ma le sue radici, che profumano dolcemente di violetta, sono ancora utilizzati per profumi e cosmetici, e come aroma in vini del Chianti e del Bombay Sapphire Gin.
Per i botanici, la tassonomia del giaggiolo fiorentino è sempre stata curiosa, e il suo nome scientifico è cambiato molte volte come è diventata più chiara la somiglianza con il fiore viola scuro quale l’Iris germanica. Molti ora riconoscono come corretto il suo nome botanico Iris germanica L. nothovar. florentina Dykes. Un nome lungo per una pianta per la quale bellezza sta nella sua semplicità, ma qualsiasi nome uno scelga di utilizzare – ora più che mai – è una pianta da contemplare. A Villa La Pietra il profumo delle violette è incrementato dalla dolce viola, Viola odorata, che spesso cresce proprio sotto i giaggioli. Trovandosi accanto a queste piccole ma profumatissime violette, il bianco giaggiolo ha un impatto ancora più vivido, ed i due che crescono insieme ci ricordano come la New York University ha messo radici profonde nella sua casa adottiva fiorentina. E’ facile immaginare come il giaggiolo bianco possa evocare gli stessi simboli del giglio della Madonna, ed i suoi molteplici usi ci ricordano come gli uomini dipendono dal mondo naturale.
Ci sono molte cose che ci fanno riflettere su questa pianta che trasmette la speranza per tempi migliori nel giardino!
I giaggioli di Firenze lungo il viale da Villa Ulivi verso il Continuum Theatre, Villa La Pietra. NYU Photo April 16, 2020